mercoledì 26 marzo 2014

SEMI, Buone notizie da Bruxelles




La commissione Agricoltura del Parlamento europeo, presieduta da Paolo De Castro (Pd), boccia la proposta del commissario alla Salute Tonio Borg sul materiale riproduttivo vegetale. Soddisfatto il coordinamento Agrinsieme, che riunisce Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari.
Con 32 voti contrari, due a favore e nessun astenuto, la ComAgri respinge il regolamento sulla commercializzazione delle sementi e del materiale da propagazione proposto dal commissario Borg, confermando il no della commissione Ambiente, che il 31 gennaio ha bocciato il testo, come riportato da EurActiv.it.
"Siamo preoccupati che la fusione di 12 direttive in un unico regolamento non lasci agli stati membri margine di manovra per adattare le norme proposte alle loro esigenze", spiega il presidente De Castro, sottolineando che "l'elevato numero di atti delegati darebbe poteri eccessivamente ampi alla Commissione, in particolare sui mercati delle materie eterogenee e di nicchia".
Dal momento che la proposta della Commissione è arrivata troppo tardi perchè il Parlamento europeo potesse affrontarla 'responsabilmente', aggiunge il relatore del testo in ComAgri Francesco Silvestris (Ppe), gli eurodeputati hanno approvato un'interrogazione orale in cui chiedono alla Commissione di ritirare la proposta e di presentare un nuovo progetto migliorato all'Assemblea che uscirà dalle elezioni europee di maggio. In più, prosegue Silvestris, la plenaria voterà una risoluzione non legislativa, "che sintetizzerà le nostre preoccupazioni e fornirà all'Esecutivo comunitario una buona base per migliorare la sua proposta".
Soddisfatto per la bocciatura del regolamento il coordinamento Agrinsieme, che già nei mesi scorsi aveva criticato il testo, chiedendo a De Castro e Silvestris di rigettare la proposta. "Oltre a non prevedere alcuna semplificazione qualitativa - spiegano le associazioni degli agricoltori -, risultava eccessivamente gravosa per gli operatori, soprattutto quelli del vivaismo vitivinicolo, frutticolo e forestale, che avrebbero visto aumentare esponenzialmente gli oneri a loro carico".

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